La moda non è il comprare vestiti firmati che neanche ci piacciono e comprarli per il solo gusto di averli, la moda è il creare e il saper abbinare anche vestiti poco costosi. Non deriva perciò da quello che indossa la gente o da quello che và in passerella quest’anno ma da quello che si è dentro.
Quando alla moda fa male, alla salute..

Tacchi esagerati, jeans aderentissimi, borse oversize e bigiotteria a buon mercato sono solo alcuni dei capi potenzialmente dannosi che ogni donna ha nell’armadio e che dovrebbe usare con cautela, per evitare di trasformarsi da «fashion victim» in vittima e basta.
London fashion week
La settimana della moda di Londra è una settimana della moda che si tiene a Londra due volte l’anno, a febbraio ed a settembre. Organizzata dal British Fashion Council (BFC) insieme a London Development Agency e con l’aiuto del Department for Business, Innovation and Skills, l’evento si è svolto per la prima volta nel 1984 ed attualmente è considerata una delle “Big Four”, cioè le quattro settimane più importanti, insieme a quella di New York, di Milano e di Parigi. Attualmente il luogo in cui si svolgono la maggior parte degli eventi in programma è Somerset House nel centro di Londra, dove un grande tendone nel cortile centrale ospita una serie di sfilate di stilisti e case di moda, mentre in una mostra, allestita all’interno della stessa Somerset House, espone le opere di più di 150 designers.

Paris fashion week

La settimana della moda di Parigi è una celebre settimana della moda tenuta due volte ogni anno a Parigi in Francia. Si tratta di due eventi distinti: le sfilate primavera/estate e quelle autunno/inverno, le cui date vengono stabilite annualmente dalla Fédération Française de la Couture. Negli ultimi anni la settimana della moda si è tenuta nel Carrousel du Louvre e presso il padiglione delle Arti Decorative del più famoso dei musei. Più precisamente, in questa area, si svolge l’appuntamento con La Mode Habille la Paix (la moda veste la pace) dove all’insegna dell’abbattimento dei superstiti pregiudizi nei confronti delle modelle nere sulle passerelle, sfilano le collezioni di stilisti che aderiscono al progetto di African Fashion Gate.
New York Fashion Week

La settimana della moda di New York, chiamata anche Settimana della moda Mercedes-Benz per via della sua sponsorizzazione,è una settimana della moda che si tiene a New York due volte ogni anno, a febbraio ed a settembre. È considerata una delle “Big Four”, le quattro maggiori settimane della moda del mondo, insieme a quelle di Parigi, di Londra e di Milano. Tra i momenti più attesi, la sfilata di Rihanna con Savage x Fenty a Brooklyn, Tommy Hilfiger, Ralph Lauren, Carolina Herrera, Michael Kors, Kate Spade e la prima volta di Vivienne Westwood e Longchamp. Intanto, taggandosi all’aeroporto, Chiara Ferragni, fresca di matrimonio, ha fatto sapere ai follower di essere in viaggio anche lei per New York.
Milano Fashion Week
La Milano Fashion Week 2018 è l’evento più atteso da tutti coloro che fanno dello stile la propria bandiera. Durante la manifestazione, che prevede due appuntamenti all’ anno, migliaia di operatori del settore esibiscono le proprie creazioni durante le sfilate della collezione donna. Dal 18 al 24 settembre saranno infatti mostrate a invitati selezionatissimi le collezioni della stagione primavera/estate 2019, per un totale di quasi 170 collezioni esibite nel corso di 60 sfilate. Prestigiosi e numerosi i brand che si alterneranno sulla passerella: si parla di nomi come Alberta Ferretti, Lusia Beccaria, Jil Sander, Roberto Cavalli, Max Mara, Moncler, Fendi, Prada, Moschino, Emporio Armani, Versace, Tod’s, Roberto Cavalli, Missoni e Laura Biagiotti, solo per citare alcuni.

La moda oggi

La moda influenza soprattutto gli adolescenti perché, essendo in fase di crescita, devono ancora consolidare certezze sul proprio “io” e l’autostima per nascondere paure, insicurezze, disagi.
Ma se per i giovani può essere una fuga dal conoscere sé stessi, per gli adulti può esprimere abbandono di certi dogmi o l’appartenenza ad una classe sociale. La moda comporta, in ogni caso, un circolo vizioso. Infatti possiede due aspetti contrastanti: il desiderio di cambiare da una parte, la tendenza ad uniformarsi dall’altra. Questa duplice pressione è così forte che può essere osservata anche nei bambini: desiderano e chiedono ai genitori qualcosa che a loro piace perché è nuovo e diverso ma anche perché gli altri compagni già lo posseggono.
Hanno trasformato una passione in un lavoro…

Calvin Klein
Klein ha ereditato l’amore per il cucito dalla nonna sarta. Si è diplomato nelle scuole di moda più importanti degli Usa e oggi ha un patrimonio di 700 milioni di dollari, frutto di un brand simbolo nell’ universo americano e non solo…
Tory Burch e Michael Kors
Tory Burch è una stilista e imprenditrice di talento. Nel 2008 il Council of Fashion Designers of America l’ha premiata come “Designer di accessori dell’anno” e nel 2009 è apparsa in un episodio di Gossip Girl interpretando se stessa. Stessa somma per Michael Kors, che ha ereditato la passione per la moda dalla madre indossatrice. Noto per i suoi abiti e soprattutto per le sue borse, ha aumentato la sua popolarità partecipando a Project Runway America.
Valentino
Valentino Garavani per 45 anni è stato forse lo stilista italiano più apprezzato. Oggi si è ritirato, ma continua a disegnare costumi per opere teatrali molto importanti.

Stefano Gabbana e Domenica Dolce
Dolce e Gabbana hanno un patrimonio netto di circa 1,7 miliardi di dollari ciascuno, vuol dire che il duo supera abbondantemente i 3 miliardi. Lavorano insieme dal 1980 e hanno avuto un successo incredibile in passerella, ma anche nel cinema. Sono amatissimi dalle star internazionali. Tra le più note, Madonna e Beyonce.
Ralph Lauren
Entriamo nell’olimpo con Ralph Lauren che ha un patrimonio di 8,2 miliardi di dollari. Il suo capo di maggior successo? Ovviamente la polo, che trasformò anche in un marchio e sicuramente ha alimentato il suo già ricco portafoglio.

Giorgio Armani
Re Giorgio ha un patrimonio personale stimato in 9,6 miliardi di dollari. È una cifra incredibile e probabilmente è destinata a crescere, perché il designer milanese – con più di 80 primavere alle spalle – non ha ancora nessuna intenzione di ritirarsi.
Miuccia Prada
A guidare questa classifica è una donna italiana. Miuccia Prada vanta un patrimonio di oltre 11 milioni. È sempre presente nelle classifiche di Forbes tra le signore più ricche e più influenti al mondo. Sicuramente arriva da una famiglia già molto benestante, ma le sue etichette Prada e Miu Miu sono un successo internazionale.
La moda è arte, ma soprattutto ingegno
Con gli anni ’40 nascono anche nuove tonalità come il tortora ed il cipria che nel fashion system sono considerate oggi evergreen irrinunciabili nel guardaroba di una signora. Non dimentichiamo poi la grande rivoluzione che mise in evidenza le forme di una donna esaltandone la sua femminilità. Se un’icona come Marilyn Monroe è diventata il simbolo della bellezza curvy, il merito è anche della moda degli anni ’50 che con cinture, corpetti, abiti sagomati, mette in evidenza i punti più “erotici” del corpo femminile: fianchi, seno, glutei.
Un salto nel passato…
Il termine moda deriva dal latino modus, che significa maniera, norma, regola, tempo, melodia, modalità, ritmo, tono, moderazione, discrezione.

Nei secoli passati l’abbigliamento alla moda era utilizzato delle sole classi abbienti, soprattutto per via del costo dei tessuti e dei coloranti usati, che venivano estratti dal mondo minerale, animale e vegetale. Prima dell’Ottocento l’abito era considerato talmente prezioso che veniva elencato tra i beni testamentari. I ceti poco abbienti erano soliti indossare solo abiti tagliati rozzamente e, soprattutto, colorati con tinture poco costose come il grigio. A questi si aggiungeva scarpe in panno o legno. Non potendo permettersi il lusso di acquistare abiti nuovi confezionati su misura, tali classi ripiegavano spesso sull’abbigliamento usato.
La moda, detta anche storicamente costume, nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. Dopo la preistoria l’abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari. Le donne, che solitamente erano escluse dal potere, non per questo rinunciavano a vestirsi con cura, ricchezza ed eleganza, anche essere lo specchio della posizione del marito. In alcuni casi assunsero la funzione di arbitro d’eleganza come ad esempio Isabella d’Este. Più legato alla psicologia è l’aspetto del mascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli, si pensi ad esempio al proverbio: “l’abito non fa il monaco”.
